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RECENSIONI

I testi di cui proponiamo le recensioni, scritte dagli alunni della classe 3D, sono stati scelti come letture in cui il viaggio è presente in modo significativo. Non si tratta in tutti i casi specificamente di letteratura di viaggio, ma in essi il viaggiare è una parte preponderante.
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“Patagonia Express” è una raccolta di appunti di viaggio scritta dall’autore cileno Luis Sepùlveda.  Il suo amico e compagno di viaggio Bruce Chatwin aveva intrapreso un viaggio verso la Patagonia insieme a lui, e con la moleskine, regalatagli dal suo amico, appuntava tutto quello che riteneva necessario ricordare di quel fantastico viaggio. Luis Sepùlveda ha scritto questo libro con un linguaggio ricco di dettagli descrittivi sul viaggio e sulla Patagonia, la regione più a sud del mondo detta “Terra del Fuoco”. All’inizio ho trovato questo racconto un po’ difficile da comprendere, non sempre mi era chiaro quello che l’autore vuole descrivere, perché lo scrittore utilizza un linguaggio pieno di aggettivi e parole che non conoscevo, soprattutto per descrivere i luoghi e le usanze di quella regione. Continuando la lettura, il disorientamento iniziale si interrompe con una forte curiosità di scoprire più a fondo le particolarità di quel territorio, di cui non conoscevo l’esistenza. Nel suo viaggio incontra e conosce tante persone nuove che diventano suoi amici. Nella notte australe, radunato insieme ai gaucho attorno al fuoco, Luis partecipa al “campionato di bugie”, che consiste nel dire bugie, e gli abitanti di questa terra mentono per essere felici. Un fatto che mi ha incuriosito. Mi stupisce la capacità di Sepùlveda di scrivere in modo tale da trasmettere al lettore quello che lui vede e sente, mi ha fatto quasi credere di trovarmi lì, insieme a lui come compagno di viaggio. E’ molto coinvolgente questo libro anche se all’inizio non sembra.  Quello che più mi è sembrato interessante è il carattere dei personaggi, stravaganti ed avventurieri, a volte arroganti. Oltre a intrattenermi questo libro mi ha insegnato cose nuove, per esempio le caratteristiche del territorio della Patagonia, il nome delle città più importanti, specialità locali, come il vino cileno “pipeno”e molto altro. Un libro che consiglio agli amanti dei libri d’avventura e di viaggio.

 

Denis B.

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In questo romanzo Jules Verne racconta l’avventura di Phileas Fogg. Phileas Fogg è un ricco londinese molto preciso, metodico ed abitudinario. Ad esempio si lavava sempre con la stessa temperatura dell’acqua e si svegliava sempre alla stessa ora e facendo sempre le stesse cose. Un giorno mentre era al Reform Club con i suoi soci fece una scommessa: riuscire a fare il giro del mondo in 80 giorni.  Se ce l’avesse fatta avrebbe vinto 20.000 sterline. Partì la sera stessa con il suo nuovo servo francese Passepartout passarono per il Giappone per le Americhe e per l’Africa, Fogg e Passepartout viaggiarono da un continente all’altro con le mongolfiere i treni e con le barche. Nonostante tutti gli imprevisti e tutte le disavventure Phileas Fogg e Passepartout riuscirono ad arrivare in tempo al Reform Club, malgrado avessero temuto di aver perso la scommessa. Questo perché viaggiando verso est avevano guadagnato un’ora in più grazie al fuso orario. Inoltre Phileas Fogg organizzò benissimo ogni singolo dettaglio per arrivare in tempo e vincere la scommessa. Il protagonista durante il suo viaggio conobbe una donna, salvandola dai terribili adoratori della dea Kalì, che portò a concludere il giro del mondo con lui ed alla fine diventò sua moglie.

Questo libro mi è piaciuto molto, perché io adoro i libri d’avventura ed è un libro molto facile da leggere e da capire, soprattutto non è monotono. Ci sono alcuni imprevisti che ti fanno venire voglia di continuare a leggere ed andare avanti con la storia. Mi è piaciuto molto anche il significato che ho percepito, cioè l’insegnamento a non arrendersi mai davanti ai primi imprevisti e continuare a fare fatica per raggiungere il proprio obbiettivo.

 

Alberto Z.

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Il libro narra le avventure di un medico inglese che, non riuscendo a provvedere economicamente alla propria famiglia, si imbarca come chirurgo di bordo.

Il testo parla di quattro esperienze durante i viaggi del dott. Gulliver.

In questi viaggi incontra dei personaggi che vivono in isole immaginarie e si trova a visitare terre abitate da esseri stranissimi.

Nel primo viaggio Gulliver naufraga su un’isola che si chiama Lilliput dove incontra una popolazione molto piccola, dove uomini alti solo quindici centimetri lo imprigionano.

Nel secondo viaggio si trova nella terra dei giganti di Brobdingnag. Viene catturato da un contadino sempre molo alto che lo utilizzerà un po’ come un animale domestico e a volte lo porta ad esibirsi in circo per fargli guadagnare qualche spicciolo.

Gouliver per sua sfortuna si ammala e lo daranno alla regina che se lo tiene come animaletto domestico per  divertimento.

Durante un’uscita un’aquila lo salverà e grazie proprio all’aquila riesce a salvarsi e torna a casa.

Nel terzo viaggio va a visitare l’isola volante di Laputa abitata da scienziati, matematici che fanno molti esperimenti, dando fastidio a chi abita sulla terra dei Balnibarbi, dove Gulliver incontra personaggi "famosi" come Giulio Cesare, Omero e Aristotele.

Nel quarto, si intrufola come capitano di una nave ma viene poi abbandonato dai suoi marinai in una terra abitata dagli Yahoo, da Houyhnhnm, un popolo di cavalli. Impara da loro, e cerca di essere ammesso nel popolo ma viene presto rifiutato. Ritorna in Inghilterra, dove fa difficolta a reinserirsi anche con la moglie e i figli.  

Gulliver si adatta ad ogni ambiente.

Riesce ad avere comunicazione con ogni "tipo" diverso da lui. Però nonostante questo a volte viene sia accettato che rifiutato. E’ un libro veloce e semplice da leggere. Sono molto belli i comportamenti dei personaggi tutti diversi.

Molto interessante l'ultima parte in cui dice di non essere subito riuscito a instaurare il rapporto che aveva prima con sua moglie e i figli. Una lettura più attenta, però, ci fa capire come il romanzo sia un attacco alla vanità e all’ipocrisia dell’uomo, una critica dei valori, dalla religione alla scienza, dalla politica alla cultura del suo tempo.

 

Asia F.                              

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Il libro parla della storia di un bambino cresciuto su una nave da un ragazzo Danny Boodmann che aveva solo diciassette anni quando salì per la prima volta sul quella nave, il “Virginian”. Il vecchio Boodmann lo trovò una mattina in una scatola vicino al pianoforte, era molto silenzioso non faceva rumore e non piangeva, sembrava proprio che fosse figlio di alcuni emigranti nella nave, di quelli che partorivano di nascosto, quelle persone che salivano sulla nave vestiti di soli stracci e durante il viaggio usavano tende e lenzuola per farsi dei vestiti nuovi, per sbarcare in America.Sulla scatola di cartone c’era una scritta “T.D. Lemon” di colore blu, con anche il disegno di un limone, credette per tutta la vita che T.D. significasse Thanks Danny “Grazie Danny”. Assieme ai compagni sulla nave pensò a come poter completare il nome del piccolo, Danny Boodmann T.D. Aggiunse Novecento, così era perfetto.

Novecento crebbe sul Virginian ed imparò a suonare il pianoforte. Suonava con uno stile completamente suo, incantando chiunque viaggiasse a bordo della nave. Però non scese mai dal “Virginian”, perché il mondo era troppo grande per lui, aveva paura di non riuscire a percepirne i confini. Malgrado ciò, attraverso i racconti dei molti viaggiatori, imparava molto del mondo al di fuori della sua nave.

Questo testo è molto interessante poiché spiega anche la differenza tra persone ricche e di classe ed emigranti sulle navi di quei tempi.

“Novecento” è un libro perfetto se si vuole leggere una storia inventata, ma comunque  in parte vera.

Anna C.

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Il piccolo principe è un libro scritto da Antoine de Saint-Exupéry.

Il racconto inizia con il Narratore che si trova nel Deserto del Sahara dopo un incidente con il suo aereo e proprio lì incontra il Piccolo principe.

Il piccolo principe viene da un pianeta chiamato B612. Lì si sentiva solo, così ha decise di piantare una rosa e promise che si sarebbe preso cura di lei. Un giorno il Piccolo principe, dato che si annoiava un po’, decise di voler viaggiare, così andò a visitare sette pianeti. Incontra un vecchio re a cui piace dare ordini ai sudditi,  un uomo vanitoso che vuole essere lodato anche se non fare nulla,  un ubriacone che beve per la vergogna di bere, un uomo d’affari che conta le stelle pensando che siano sue, un lampionaio che spegne e accende il suo lampione una volta al giorno e alla fine va da un geografo che sta continuamente seduto alla sua scrivania, il geografo consiglia al piccolo principe di andare a visitare la terra.

Appena arrivato sulla terra incontra una volpe che dice al principe di voler essere addomesticata. Appena arrivato sulla terra trovò un campo di rose. A quel punto il principe credette che la sua rosa non fosse unica come aveva detto lei, ma il rapporto con la volpe permette al principe di comprendere meglio il suo rapporto con la rosa. Le tematiche riguardano i sentimenti come l’amicizia e l’amore, e viene affrontato l’argomento più profondo sulla ricerca del senso della vita. I vari personaggi hanno un significato simbolico, per mezzo del quale l’autore sottolinea l’importanza di valori come la bellezza, l’amicizia, la semplicità d’animo e la necessità di saperli coltivare.

 

Lamisa U. 

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